1 settembre 2010

Io ti do le parole.


 Costruirai strade.
Per ritrovarsi.
Costruirai ponti.
Perchè non si è mai troppo diversi.
Impasterai sogni e calce
con le mani,
con gli occhi.
Sul filo dei tuoi pensieri,
da ragazzo,da uomo.
Le persone sono unite
dalle parole e dal cuore.
Io ti do le parole.
Il tuo cuore già basta.


Danza ancora



Danza ancora una volta,Tersicore,mia dea.
Solo per me.
Denuda i tuoi piedi
e sciogli lentamente il gomitolo delle esitazioni
che ti rendono schiava .
Sono solo trame di paura,il fuso di Cloto
non potrà intrecciare i tuoi capelli
come complici orditi.
Inebriami di storie.
Dai tuoi fianchi alla tua schiena
persorrerò le strade che volli abbandonare
e che sempre ritornano.Culla la mia nostalgia eterna.
Danza ancora Tersicore,
danza ancora.



Essenza.


Chiuderò in un'ampolla questo profumo di noi.
Il tuo sulla mia pelle,
il mio tra i tuoi pensieri.
Ci riconosceremo,
in tutti gli inverni che verranno.





Naufrago

 Il profumo del mare  arriva fin qui,  
alla riva dei miei pensieri,  
alla deriva di quelli che furono i miei sogni.  
Sale,irresistibile,brucia.



3 agosto 2010

Una scatola di matite colorate ed una gomma che sia di perdono e tolleranza.

Dei pennarelli dalle tinte vivaci e dal tratto deciso.
Dei fogli bianchi e nessuna matita,che il percorso non si compie facendo delle prove.
Che sia così il mio giorno,che siano così tutti i miei giorni.



(Il diario di un'osservatrice distratta)

Un'acrobata che cammina su una corda sospesa per aria deve pensar bene ai suoi passi,ma non troppo.

Se la paura lo attanaglia i suoi piedi si fanno più pesanti e il suo passo diventa piombo e grigiore.


(Il diario di un'osservatrice distratta)

Le storie capitano solo a chi sa raccontarle..

(Paul Auster)

Non accusate l’arte, che ha il solo torto di avere più cuore di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri.


Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l’onore là dove voi non lasciate che la borsa, - voi che fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti, che l’arte raccoglie e che vi getta in faccia.
(G.Verga)

20 marzo 2010

Alla vita - Nazim Hikmet -

La vita non è uno scherzo.
[...] Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.



Stoccolma,1960 - Nazim Hikmet -



Sono cent’anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato il suo ventre
eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent’anni
di cent’anni la strada
e da cent’anni nella penombra
corro dietro a te.


Arrivederci fratello mare - Nazim Hikmet -

Ed ecco che ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
 mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro 
 un po' della tua infinità 
 e un pochino della tua luce 
 e della tua infelicità .
[...]


28 febbraio 2010

Donne in rinascita

DONNE IN RINASCITA



Più dei tramonti , più del volo di un uccello,

la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.

Che uno dice: è finita.

No, non è mai finita per una donna.

Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.

Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.

Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.

E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.

Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.

Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.

Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.

Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".

E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.

In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.

Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.

Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!

Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.

Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.

Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.

E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!

Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.

"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"

Se lo sono chiesto tutte.

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?

E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.

Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.

Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.

Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.

Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.

Parte piano, bisogna insistere.

Ma quando va, va in corsa.

E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.

Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.

Perché tutti devono capire e vedere:
 "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.

Per chi la incontra e per se stessa.

È la primavera a novembre.

Quando meno te l'aspetti...

 
Jack Folla

11 febbraio 2010

Ti sto dicendo viviamo..




Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione.

Con questo non ti sto dicendo “viviamo insieme”. Ti sto dicendo “Viviamo”. Punto.

Non sono innamorato di te…Io ti amo.
 
 
 
 
 
 
E' una vita che ti aspetto
(Fabio Volo)

14 gennaio 2010

E’ con un sorriso che si testimonia la verità...




Domani sarà un altro giorno.
Riprenderete in mano la vostra vita.
Riprenderanno gli incontri, le parole, i problemi,
Il fare e il disfare.
La città ridarà fiato al suo ronzio, al suo frastuono:
Squilleranno i telefoni, romberanno i motori,
Vi saranno domande e risposte,
Voci sommesse e concitate si leveranno intorno a voi
Mescolandosi e intrecciandosi.
L’aria si rifarà colma di suoni
Ricomincerete a dipanare filo per filo
Ora per ora
L’arruffata matassa della vita
Si andranno riproponendo alla vista, i volti usati
All’udito, le voci familiari
Ad ogni incontro, ad ogni dialogo
Fate intervenire la vostra sapienza

Fate che la saggezza acquisita sia presente in ogni vostro appuntamento
Cercate di vedere in ogni essere che si avvicina
La realtà
che eppure egli e’ e che dimentica.
Valutatelo per quello che e’ il livello che ha raggiunto
Compatite chi e’ ancora troppo indietro.
Godete la presenza di chi scoprite a voi vicino.
Sorridete ad ogni creatura.
Non impazientitevi.
Non irritatevi per l’arroganza.
Fatevi portatori di serenità.
Non dimenticate di essere i depositari del reale.
Se voi sarete calmi, appagati e sereni
Irraggierà da voi la speranza, la fiducia, la gioia di vivere
La vostra tranquilla forza conquisterà tutti gli animi.
Ritrovarsi con voi, anche per le più banali faccende del giorno,
Sara’ per ogni creatura come riscoprite il sorriso
Come abbandonarsi ad un monumento di sosta e riposo, e vedere un po’ di cielo
Respirare aria fresca, riprendere lena e fiducia.
Sara’ sufficiente la vostra presenza
A disperdere il morso dell’angoscia
Le sfilacciature dell’ansia
Gli assalti del timore.
Senza parlare darete coraggio.
Senza ridere indurrete all’allegria.
Senza sforzo tirerete l’amico
e senza sforzo disarmerete il nemico.
Sorridete.
E’ con un sorriso che si testimonia la verità...







Il volo del mattino
Fabio Volo

12 gennaio 2010

"Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere..."




"...Non c'è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio. Spero che tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti. Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove. Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita.

E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero."



(Il curioso caso di Benjamin Button)

Ho imparato che...

Molti amici hanno voluto condividere con me pensieri e riflessioni di questo 2009 che è da poco finito...Avevo promesso che avrei fatto lo stesso...Una breve raccolta di cose che ho imparato in quest'anno (o forse nei 22 anni precedenti!)...



Ho imparato che:



Ci si può far perdonare di non essere Angelina Jolie con una buona dose di simpatia,carattere ed originalità!




Non sempre le cose vanno come vorremmo e per questo occorre saper incassare i colpi non perdendo la grinta,la dignità,l’amore per la vita.



Il “naturale corso delle cose” a volte è più forte del corso che vorremmo dar noi alle cose.
Si può scegliere di maledirlo ogni giorno o di prenderla come un’occasione di crescita.



E’ di fondamentale importanza rimanere se stessi,nulla di più,nulla di meno,sempre.
Solo così la mattina ti puoi guardare allo specchio giocando a carte scoperte col tipo che vedi riflesso!



I sogni sono più solidi di qualsiasi verità e per questo è importante difenderli,lottare per realizzarli,impegnarsi per farne nascere di nuovi.



Non bisogna rimpiangere mai. Se sarà andata male sarà esperienza.



E’ bene non rimanere mai sprovvisti di obiettivi.



I chili di troppo fanno compagnia. Oppure si odiano. Per me valgono un po’ tutt’ e due!
Ma ho deciso di mettermi a dieta. E ho scoperto che si sopravvive benissimo alle bilance e alle verdure,se lo fai con un sorriso!



Ci sono amici che non passano mai. Nemmeno le distanze sanno portarceli via.



La felicità spaventa. Forse perché richiede di mettersi in gioco completamente. Eppure ogni uomo ha diritto ad esser felice. E ognuno può riuscire ad esserlo.



Le cose che entusiasmano molti, sono disprezzabili per me. Che sia un politico o questa mania generale del compromesso e del benpensare.



Se c’è un diritto naturale o divino,di sicuro non prevede il diritto di giudicare. Mai come ora sono stata cosciente di non voler giudicare nessuno.
Le parole che si dicono a volte sono giudizi. O lo sembrano. Non fa molta differenza.Vanno cancellate dal nostro vocabolario.



Ci sono molte occasioni di esser felici. Ma spesso ci passano sotto il naso e non ce ne accorgiamo.



Leggere dà un piacere inenarrabile.



Gli hobbies sono di vitale importanza. Avere qualcosa che ci appassiona ci rende migliori.



La capatosta è una grande risorsa. Ed un grande fardello.



Si cade. Nei dubbi,nella tristezza,nell’incertezza. Si cade. Ma ci si può rialzare. Se si hanno buoni amici lo si può fare prima e meglio.



Chi si piange addosso è davvero noioso. E cammina in direzione opposta alla risoluzione dei suoi problemi.



Il relativismo è più umano dell’assolutismo.



D’estate si può persino riuscire ad andare a mare,pur non essendo più adolescenti!



Si può voler bene a qualcuno mettendo noi stessi in secondo piano. E’ quello che io chiamo il bene INCONDIZIONATO. Ed è la più alta forma d’amore.



C’è gente migliore di noi. Non per questo è perfetta. E’ semplicemente migliore. Ed esserci amici non può farci che bene.



Le scelte vanno fatte. Con coraggio,perchè quasi mai sappiamo a cosa ci porteranno



Si può preparare un esame di russo senza aver mai seguito una lezione. Quindi tutto può succedere.



Si può esser felici per la felicità di un amico come se fosse nostra. Anzi,di più.



Le persone contano più di tutto il resto. E il saper ascoltare molto più del saper parlare.